L’autore best seller presenterà l’ultimo romanzo, ambientato proprio alla Pergola, nell’ambito di “In sua movenza è fermo”, lo spettacolo della compagnia fiorentina che accompagna il pubblico attraverso i 350 anni di storia del Teatro
Firenze, 9 aprile 2025 — Firenze, Carnevale 1794. È in corso il primo atto del dramma in musica “Le feste d’Iside” quando uno strepito riecheggia tra i palchetti degli spettatori. A urlare è stata la contessina Ludovica di Corvino, persuasa di aver visto una donna che veniva decapitata sotto un’arcata del fondale scenico. Si apre così “Il teatro dei delitti” (Newton Compton Editori), il nuovo romanzo di Marcello Simoni che sarà presentato dall’autore proprio nel luogo in cui si svolge la vicenda, il Teatro della Pergola, a Firenze (via della Pergola 12), domenica 13 aprile ore 10.00. L’evento firmato Toscana dei lettori, progetto culturale di Associazione Wimbledon APS con la direzione di Gabriele Ametrano, sarà ospite nell’ambito di “In sua movenza è fermo”, lo spettacolo della Compagnia delle Seggiole prodotto dal Teatro della Toscana che, da oltre 400 repliche, per il XVIII anno consecutivo, accompagna il pubblico attraverso i 350 anni di storia della Pergola, esplorandone i luoghi segreti e accogliendo l’eco delle tante voci che li hanno abitati, da attori famosi e oscuri facchini: saranno gli attori della compagnia ad arricchire la presentazione con letture sceniche (ingresso 12€, modalità di accesso e prenotazione su www.lacittadeilettori.it).
Un’intrigante opera lirica, un macabro omicidio e un teatro pieno di segreti sono lo scenario del terzo romanzo dedicato alle indagini del precettore Vitale Federici, che fin dalle prime pagine spicca per un’ambientazione storica rigorosa e accattivante, incastonata nella Firenze di fine Settecento. Federici e il suo giovane discepolo Bernardo della Vipera, intenti a seguire lo spettacolo dalla balconata del granduca di Toscana, saranno chiamati a indagare sul caso. Ma all’interno di un teatro, realtà e finzione sono destinate a intrecciarsi in un gioco di specchi, dando all’acuto Federici l’impressione di essere entrato lui stesso a far parte di un’enigmatica messa in scena. Marcello Simoni tesse un enigma fondato sull’illusione, sfruttando abilmente le atmosfere e i misteri racchiusi in uno dei più antichi teatri di Firenze. Un inganno nell’inganno, un gioco di specchi plasmato nelle scenografie – già di per sé mutevoli e artificiose – del palcoscenico.