dada sutra: fuori “questo amore mortale PIÙ”

Condividi

Dumba Dischi presenta “questo amore mortale PIÙ”, edizione “deluxe” del primo album dell’artista milanese dada sutra in uscita su tutte le piattaforme digitali il 24 aprile. La prima edizione dell’album “questo amore mortale” ha avuto una genesi frammentata, partendo da un concept che univa testi sciamanici di varie popolazioni e voleva raccontare di un rapporto perduto con la Terra, e della possibilità di ricostruirlo. Questo concept ha subito delle trasformazioni con l’aggiunta di alcuni brani e di versioni di brani che erano state sacrificate. Ne viene fuori un’opera difficile da classificare dal mood straziante e solenne con approccio distorto e sperimentale con testi densi di citazioni.

Rispetto alla versione originale dell’album è stato aggiunto il brano “DIVA” che era in un mondo completamente diverso, e ha costretto tutto l’album a spostare l’asse e includere una visione più urbana, più distopica, da cui sono nati anche i testi di “Berlino Est” e “manifesto”. In questi cambi di direzione c’era stata qualche vittima, come le versioni originali di queste due canzoni incluse invece nell’edizione “deluxe”. Come chicca e ciliegina sulla torta, nella deluxe è stata inclusa una versione live della personale interpretazione di “Canto di carcerati calabresi”, originariamente cantata da Ornella Vanoni, “un falso storico, una stupenda menzogna a carattere popolare, che rafforza qualcosa che ho cercato di esprimere altrove nell’album: la necessità di creare nuovi miti, escogitare nuove tradizioni e divinità, ritrovare una verità che sia antica, sacra e inviolabile, anche se inventata di sana pianta”.

Su “questo amore mortale PIÙ” in generale dada sutra aggiunge: “Ho voluto esprimere tutto il carattere ibrido, multiforme di questo lavoro, un incrocio bastardo anche in termini di influenze musicali che vanno da Laurie Anderson ai Massive Attack, da Philip Glass al Pan del Diavolo, e da St. Vincent ai CCCP e a Donatella Rettore”.

anynamenews

anynamenews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *