Non chiamatele scarto: UniPg studia le proprietà delle bucce della cipolla di Cannara

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La  “Festa della Cipolla” di Cannara (Perugia), è stata l’occasione per portare all’attenzione del grande pubblico i risultati più recenti di alcuni progetti di ricerca che un gruppo di ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche sta conducendo da oltre 10 anni sul prezioso bulbo, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale – PAT – dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali italiano e da Slow Food come “Presidio” e “Arca del gusto”.

Da una fase iniziale in cui l’oggetto di studio era rappresentato dalla parte commestibile, negli anni più recenti l’interesse è stato rivolto alle bucce della cipolla, dimostrando come questo materiale considerato uno scarto rappresenti, in realtà, la parte più nobile e preziosa del bulbo, in quanto estremamente ricco in sostanze ad attività antiossidante, antimicrobica e antinfiammatoria.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Fabrizio Gareggia e del direttore del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, prof. Maurizio Ricci, nel corso dell’incontro la prof.ssa Maura Marinozzi ha descritto le tappe salienti delle ricerche svolte a partire dal 2012 dalle ricercatrici e dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, ricerche che hanno generato una significativa mole di risultati in termini di pubblicazioni scientifiche, presentazioni a congressi e materiali divulgativi.

Gli interventi hanno evidenziato come gli estratti ottenuti dalle bucce di cipolla possono avere molteplici e diverse applicazioni, tutte perfettamente in linea con i principi di un’economia circolare. Le prof.sse Luana PerioliCinzia Pagano e Maria Rachele Ceccarini e il professor Stefano Giovagnoli, ad esempio, hanno illustrato l’applicazione degli estratti di cipolla nella realizzazione di dispositivi medici innovativi, mentre la professoressa Morena Nocchetti ha parlato della realizzazione di materiali adatti allo smart packaging, nei quali la componente “intelligente” è proprio quella costituita dagli estratti ottenuti dagli scarti di cipolla rossa.

La prof.ssa Catia Clementi del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie, e i prof.ri Roccaldo Sardella e Desirée Bartolini, infine, hanno raccontato come sia possibile utilizzare gli scarti della cipolla dorata di Cannara per colorare i filati e realizzare tessuti biofunzionali.

anynamenews

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