Radio Lausberg è un progetto musicale etnico-folk popolare che nasce nel 2015 dal recupero della tradizione musicale calabro-lucana dell’Area Lausberg (da qui il nome) e dalla volontà di esprimerla in chiave contemporanea, in una continua contaminazione stilistica e linguistica.
Dall’imprinting di matrice etnica e popolare, la band ha saputo estrarre un cantautorato intimo, diretto e figlio di un mondo quasi perduto. Questo è ciò che fonda i Radio Lausberg e che rende il loro suono unico ed originale.
La band è composta da Giuseppe Oliveto (voce, organetto, fisarmonica, piano), Carmelo Ciminelli (fisarmonica, zampogna), Diego Soda (chitarra battente, chitarra elettrica e mandolino), Marco Ielpo, (chitarra classica) Pasquale Ferrara (basso e contrabbasso) e Corrado Aloise (batteria e percussioni).
- Il vostro nuovo singolo “É viva l’Italia” affronta tematiche sociali importanti come le
disuguaglianze e la corruzione. Cosa vi ha spinto a scrivere un brano su questi argomenti e
qual è il messaggio principale che volete trasmettere?
RADIO LAUSBERG: È un brano che, certamente pone l’attenzione verso i mali che affliggono questa nostra
società ma, soprattutto né evidenzia un aspetto ancor più preoccupante, il crescente
disattaccamento e disinteresse, specie nelle nuove generazioni, verso ciò che accade, quasi
come ogni cosa fosse un problema di cui non occuparsi, una realtà parallela, lontana, che
non interessa, un finale già scritto al quale rassegnarsi. Ecco, da sempre cerchiamo nelle
nostre canzoni anche attraverso un pizzico d’ ironia, di stimolare una mai banale riflessione
su ciò che siamo e ciò che ci circonda. Non perdere la capacità di osservare e analizzare le
cose, distinguere il vero dal virtuale credo sia la grande sfida del futuro.
2. Nel videoclip di “É viva l’Italia” mostrate un viaggio dal Parco Nazionale del Pollino fino al
mare. Come avete scelto queste location e cosa rappresentano per voi nel contesto della
canzone?
RADIO LAUSBERG: Volevamo racchiudere e mostrare in pochi minuti il bello dell’Italia: i panorami mozzafiato, le bellezze artistiche, storiche, culturali, in pratica tutto ciò che ci rende unici agli occhi del mondo e nel contempo evidenziarne i controsensi che ne rappresentano il brutto e quell’inspiegabile capacità di farsi del male.
3. Il vostro nuovo EP “Akusticose Elettriche Vol. 1” uscirà il 21 giugno. Potete anticiparci
qualcosa su questo progetto e su come si differenzia dai vostri lavori precedenti?
RADIO LAUSBERG: E’ il primo volume contenente 4 nuovi brani di un lavoro iniziato sotto la guida attenta e scrupolosa di Finaz (Bandabardo’) che, prevede l’uscita di un secondo volume e poi magari
chissà, l’uscita di un intero album. La differenza forse sta proprio nel modo in cui siamo
arrivati alla realizzazione dello stesso, un lavoro iniziato in sala prove, nei live, sui palchi, il
tentativo di riconfermare un sound maturato nelle esperienze precedenti che, sappia far
coesistere il nostro lato etnico, acustico-popolare con un cantautorato folk certamente più
contemporaneo, moderno elettronico e sperimentale.
4. Avete in programma una serie di concerti in Canada e in Italia. Come vi sentite a tornare in
Canada per la quarta volta e cosa possono aspettarsi i fan dai vostri live show in questo
tour?
RADIO LAUSBERG: Tornare in Canada, specialmente in Quebec è come ritornare a casa, sin dalla prima volta ci siamo sentiti subito accolti. È stato amore immediato, sia il pubblico di origine italiana che quello
canadese ha mostrato sempre grande ammirazione verso la nostra musica. È molto bello sapere
che dall’altra parte dell’ oceano ci sono fan affezionati che ti aspettano e ti vogliono bene. Non
vediamo l’ora di riabbracciarli tutti, poi questa volta avremo il piacere di condividere il palco con
due musiciste canadesi, questa cosa ci piace e ci stimola tantissimo. Sarà una tournée davvero
speciale. Non vediamo l’ora.