Creepypasta – Lo Specchio

Condividi

Era una di quelle notti in cui la città sembrava addormentarsi sotto una coltre di silenzio innaturale. Marco, un giovane scrittore in cerca d’ispirazione, si trovò a vagare per le strade deserte. Il bisogno di scrivere era urgente, ma l’insonnia lo attanagliava. Decise di cercare rifugio in un bar aperto 24 ore su 24, sperando che un caffè forte lo aiutasse a ritrovare la concentrazione.

Il bar era quasi vuoto, solo un paio di clienti seduti ai tavolini più lontani. Marco ordinò un caffè doppio e si diresse verso il bagno. L’illuminazione era fioca, proiettando ombre inquietanti sulle piastrelle umide. Lo specchio appeso sopra il lavandino era incrinato, creando riflessi distorti e inquietanti.

Mentre si lavava le mani, Marco notò qualcosa di strano nello specchio. Un’ombra, sfocata e indistinta, sembrava muoversi dietro di lui. Pensò di essere stanco, di immaginarselo. Ma l’ombra persisteva, allungandosi e contorcendosi in forme sempre più inquietanti.

Un brivido gli percorse la schiena. Si voltò di scatto, ma non c’era nessuno. Solo il suo riflesso, distorto e inquietante, lo fissava dallo specchio.

Tornato al lavandino, vide che l’ombra nello specchio lo imitava in ogni movimento. Provò a sorridere, ma l’ombra lo fece con un’espressione grottesca e maligna. Il cuore gli batteva forte nel petto. Sentiva che qualcosa di oscuro e pericoloso si stava manifestando in quel bagno, in quello specchio.

Con un grido, Marco si allontanò dallo specchio e si precipitò fuori dal bagno. Corse verso l’uscita del bar, il cuore in gola. Ma quando si voltò per un ultimo sguardo, vide che l’ombra nello specchio lo seguiva, allungando le sue mani nere e deformi verso di lui.

Usciò dal bar e si ritrovò di nuovo sulle strade deserte. Corse senza meta, la paura che lo accecava. Ma ovunque andasse, sentiva lo sguardo di quella creatura oscura che lo fissava dallo specchio.

Da quella notte, Marco non fu più lo stesso. Le notti erano tormentate da incubi in cui quell’ombra lo perseguitava, e di giorno era ossessionato dalla paura di incrociare nuovamente il suo sguardo nello specchio.

Si dice che ancora oggi, nelle notti più buie, chi si avventura in quel bar possa sentire un gemito soffocato provenire dai bagni, e vedere un’ombra inquietante muoversi dietro lo specchio incrinato.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *