Matthew Herbert e Giovanni Guidi in un dialogo unico tra jazz e elettronica

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Torna per la prima volta live dopo il debutto a Dancity il progetto tra improvvisazione jazz e ritmi club con protagonisti il pianista umbro da più di dieci anni artista di riferimento della leggendaria etichetta tedesca ECM e il dj e producer britannico tra i maggiori esploratori della scena elettronica contemporanea

Firenze, 11 dicembre 2024 – Da un lato Giovanni Guidi, pianista umbro di fama internazionale e figura di spicco del jazz contemporaneo, che con le sue improvvisazioni poetiche ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. Dall’altro Matthew Herbertpioniere dell’elettronica, capace di trasformare i suoni di ogni giorno in narrazioni musicali sorprendenti.

Mercoledì 18 dicembre ore 21.00 al Teatro di Fiesole (largo Piero Farulli 1) torna per la prima volta sul palco dopo il debutto al Dancity Festival di Foligno nel 2023 il progetto che affianca Il pianista e compositore da più di dieci anni artista di riferimento della leggendaria etichetta tedesca ECM e il dj e producer inglese tra i maggiori esploratori della scena elettro internazionale. Un dialogo unico tra improvvisazione jazz e ritmi clubbing: partendo dal suono del pianoforte di Guidi le manipolazioni live di Herbert trasformano il paesaggio sonoro in un ‘”iperpiano” che spazia da momenti lirici al sound intenso del dancefloor, dall’astrazione eterea a una vera e propria battaglia di suoni alla ricerca di un’intesa. Herbert e Guidi collaborano da tempo in trio con Enrico Rava (“For Mario”, l’ultimo album live della formazione, è del 2020); il duo è una nuova strada scelta per una più specifica ricerca sulle possibilità del pianoforte. La serata è a cura di Toscana Produzione Musica (TPM), centro presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana (prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).

Non è azzardato definire Matthew Herbert uno dei più importanti artisti britannici della sua generazione. Dalle colonne sonore per il cinema alle composizioni d’avanguardia fino a remix iconici per le piste da ballo, nel corso di una carriera decollata negli anni Novanta si è progressivamente distinto come musicista dall’inventiva sfrenata. Fil rouge del suo lavoro è l’idea che qualsiasi suono possa essere trasformato in musica: la vita di un maiale d’allevamento, una bomba che esplode in Libia, un club pieno di persone in festa. Ha lavorato a innumerevoli progetti premiati per la televisione, il cinema, i videogiochi e il teatro, e ha collaborato con istituzioni come la Royal Opera House, il Manchester International Festival e la Deutsche Grammophon, solo per citarne alcune. E poi la sperimentazione con le big band, il lavoro di produzione con artisti come Mica Levi, Roisin Murphy, The Invisible e la frequente collaborazione con Björk. La sua etichetta Accidental Records è stata a lungo cassa di risonanza per artisti dallo spirito eclettico, e Herbert è tuttora attivo alle consolle delle venue più prestigiose, da Ibiza a Berlino a Glastonbury e oltre.  

Giovanni Guidi si è imposto tra i compositori jazz più creativi del momento sul panorama internazionale. Il suo stile improvvisativo, denso di senso estetico e sensibilità interpretativa, arricchito da una spiccata personalità, trae fortissima ispirazione dal jazz contemporaneo e dal free, attraverso il quale si esprime con assoluta libertà. Nato a Foligno nel 1985, frequentando i seminari di Siena Jazz viene notato da Enrico Rava che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation, e fa così il suo ingresso sui palchi di tutto il mondo. Al sodalizio con Rava si aggiungono nuovi progetti: il duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura (bandoneon), il trio con Joe Rehmer (basso) ed Enrico Morello (batteria), il quartetto con James Brandon Lewis (sax), Thomas Morgan (basso) e Joao Lobo (batteria). È  del 2013 il primo album a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City Of Broken Dreams”, inciso con Thomas Morgan e Joao Lobo, a cui sono seguiti ” This Is The Day” sempre in trio e “Ida Lupino” con Louis Sclavis, Gianluca Petrella e Gerald Cleaver. In curriculum premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento 2007, e con l’album “Ida Lupino” si è aggiudicato il premio come miglior disco italiano del 2016.

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