RECENSIONE FILM. Sono Solo Fantasmi – (non) il solito De Sica

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Una horror comedy con una idea già sviluppata dagli americani negli anni ’80, che qui trova una nuova linfa e una originalità tutta italiana. “Sono solo fantasmi” non è un remake. E’ una creatura tutta italiana. Con un Christian De Sica regista, attore e sceneggiatore, uguale e diverso ma sempre al massimo della forma.

Premetto che sono un grande fan di De Sica. Amo i suoi tormentoni e i cinepanettoni. Ho poco apprezzato le incursioni seriose in “The Tourist” (2010) e “Fräulein – Una fiaba d’inverno”  (2016), così come non ho ancora visto “Il figlio più piccolo” (2010), poiché non m’interessa. Penso che un fan possa essere il critico più schierato e al contempo più spietato per un artista, così come lo è il tifoso per una squadra di calcio. 

Con un cinema americano che fa razzie del box office italiano, le nostre case di produzione hanno deciso di contrattaccare dando libertà creativa alle star del nostro cinema.

Christian De Sica partecipa a questo attacco con “Sono Solo Fantasmi”, storia di tre fratelli: l’imprenditore Carlo (Carlo Buccirosso), il mago Thomas (Christian De Sica) e il pazzerello Ugo (Gianmarco Tognazzi), tre poveracci che si ritrovano a Napoli per dividersi l’eredita di papà Vittorio, donnaiolo e giocatore incallito. Purtroppo le colpe dei padri ricadono sui figli e i tre fratelli si ritrovano con solo una casa da riscattare entro 40 giorni. Per trovare i soldi Carlo e Thomas sfruttano gli studi sullo spiritismo di Ugo e diventano acchiappafantasmi, pronti a sfruttare la superstizione dei napoletani per farsi qualche soldo. Purtroppo, però, i fantasmi sono veri e uno di questi, la terribile Janara del Vesuvio, ha deciso di sotterrare Napoli sotto un mare di lava.

Certo, gli americani hanno raccontato e continuano a raccontare le storie dei Ghostbusters da quasi quarant’anni. Perché fare un remake italiano?

Ebbene, cari amici, “Sono Solo Fantasmi” non è un “Ghostbusters” all’italiana, ma una storia tutta napoletana che vede i fantasmi e i loro “acchiappa” come uno sfondo sul quale raccontare un rapporto burrascoso tra figli e un padre assente.

Lo spirito di papà Vittorio (De Sica) compare e scompare dal film continuamente, grazie alla voce e al fisico di suo figlio Christian, che qui dialoga con il padre come in una autoconfessione, in parte ironica e in parte malinconica e nostalgica.

In questo film Christian appare sì un po’ malinconico, sì con qualche chiletto aggiunto, ma sempre e comunque (e per fortuna!) con quello spirito ironico e un po’ pecoreccio che ha caratterizzato i suoi personaggi.

Commedia classica, orrore e tradizione (la Janara è una strega delle leggende napoletane) si mescolano benissimo grazie anche alla regia “tecnica” di Brando De Sica, che mostra un sapiente e creativo uso della macchina da presa, tra lenti deformanti e complicati piani sequenza.

La fotografia cupa di Andrea Arnone e la colonna sonora elettronica di Andrea Farri danno al film quel tocco di novità che forse da Christian non ci saremmo mai aspettati, ma che sorprende piacevolmente.

Arrivato alla soglia dei 70 anni Christian De Sica continua a “nazzicare” con un passo in avanti per zittire gli scettici e con un passo indietro per accontentare i suoi fan.

Fra Siani e De Sica, aspettando Zalone e Ficarra & Picone, sembra che il Cinema nazional-popolare stia finalmente tornando sui binari del successo.

    

Titolo:  SONO SOLO FANTASMI

Con: CHRISTIAN DE SICA, CARLO BUCCIROSSO, GIAN MARCO TOGNAZZI, VALENTINA MARTONE, FRANCESCO BRUNI, LEO GULLOTTA, LUCIANA DE FALCO, IPPOLITA BALDINI, GIANNI PARISI

 Montaggio: FRANCESCO GALLI – Fotografia: ANDREA ARNONE – Musica: ANDREA FARRI

Costumi: NICOLETTA ERCOLE – Scenografia: PAOLO SANSONI

Prodotto da: MARCO COHEN, FABRIZIO DONVITO, BENEDETTO HABIB

Soggetto: NICOLA GUAGLIANONE, MENOTTI 

Sceneggiatura: ANDREA BASSI, LUIGI DI CAPUA, CHRISTIAN DE SICA

Adattamento dialoghi: GIANLUCA ANSANELLI

Regia: CHRISTIAN DE SICA

Distribuzione: MEDUSA

Sono Solo Fantasmi – Trailer

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