Tra le ombre di Los Angeles, un mostro si aggirava: Richard Ramirez, il Night Stalker, lasciava una scia di sangue e terrore che ancora oggi fa rabbrividire.
Tra il 1984 e il 1985, la città di Los Angeles fu terrorizzata da una serie di brutali omicidi che sconvolsero la comunità e catturarono l’attenzione nazionale. Il colpevole, Richard Ramirez, soprannominato dai media “The Night Stalker” (lo stalker notturno), lasciò una scia di sangue e paura che ancora oggi fa rabbrividire.
Un’infanzia tormentata e la discesa nella follia
Nato in Texas nel 1960, Ramirez ebbe un’infanzia difficile segnata da violenze e abusi. Esposto a satanismo e pornografia fin da piccolo, sviluppò un fascino morboso per la morte e la violenza. Già in adolescenza iniziò a commettere piccoli crimini, tra cui furti e aggressioni.
Una serie di crimini efferati
Nel 1984, la sua follia esplose in una serie di crimini efferati che terrorizzarono Los Angeles. Ramirez si intrufolava nelle case delle sue vittime durante la notte, aggredendole con particolare crudeltà. Uccideva uomini, donne e bambini con armi da fuoco, armi bianche e oggetti contundenti. Oltre agli omicidi, commise stupri, mutilazioni e atti di cannibalismo.
Un modus operandi che seminava il terrore
Il modus operandi di Ramirez era caratterizzato da una violenza selvaggia e da una totale mancanza di pietà. Non sceglieva le sue vittime in base a un criterio preciso, ma colpiva a caso, seminando il terrore in tutta la città. La sua firma distintiva era quella di lasciare un pentagramma disegnato con il rossetto o con impronte digitali insanguinate sulla scena del crimine.
Caccia all’uomo e cattura
L’ondata di crimini di Ramirez scatenò una caccia all’uomo senza precedenti da parte delle forze dell’ordine. La città era in preda al panico e la pressione per catturare l’assassino era immensa. Dopo mesi di indagini, grazie a un’impronta digitale lasciata sulla scena di un crimine, Ramirez fu finalmente arrestato nel 1985.
Processo e condanna
Il processo a Ramirez fu un evento mediatico di portata nazionale. L’imputato si mostrò arrogante e irrispettoso in aula, guadagnandosi l’odio del pubblico e dei famigliari delle vittime. Nel 1989 fu condannato a morte per 19 omicidi, 13 stupri e 30 furti con scasso.
Eredità di terrore
Richard Ramirez morì in carcere nel 2013, all’età di 53 anni. La sua storia rimane impressa nella memoria collettiva come uno dei peggiori serial killer della storia americana. I suoi crimini efferati e la sua personalità disturbata continuano ad affascinare e spaventare allo stesso tempo, alimentando libri, film e documentari che raccontano la sua terribile storia.