Fino a quando il vicino al numero 13 continua a camminare indisturbato tra noi, nessuno è al sicuro nell’oscurità della notte…
Era una tranquilla e ordinaria strada di periferia, fiancheggiata da case identiche, ognuna abitata da famiglie che conducevano vite normali. Ma dietro le facciate ordinarie, si celava un segreto oscuro.
Nella casa al numero 13, viveva un uomo solitario di nome Jonathan. Era un individuo dall’aspetto comune, che passava le sue giornate in un’apparente tranquillità. Tuttavia, tra le pareti della sua dimora, c’era un lato di Jonathan che nessuno conosceva: era un assassino seriale.
La sua ossessione per il controllo e il potere lo aveva spinto a compiere orribili crimini nel buio della notte. Di giorno, si presentava come il vicino amichevole che aiutava gli altri con piccoli favori, ma di notte, si trasformava in un predatore spietato.
Le sue vittime erano scelte con cura. Spesso erano persone che conosceva bene, vicini di casa o passanti casuali che non avrebbero mai sospettato di lui. Jonathan si nascondeva dietro una maschera di normalità, e nessuno avrebbe mai immaginato che dietro quelle spesse tende della sua casa, si celasse un cuore così oscuro.
Le voci iniziarono a diffondersi nella comunità. Persone scomparse senza lasciare traccia, mentre Jonathan continuava a passeggiare indisturbato per il quartiere. Alcuni iniziarono a sospettare, ma le prove erano sempre sfuggenti, come nebbia tra le dita.
Una notte, una giovane ragazza di nome Emily, che viveva proprio di fronte a Jonathan, sentì dei rumori strani provenire dalla sua abitazione. Curiosa e ingenua, decise di indagare. Si avvicinò furtivamente alla finestra di Jonathan e si affacciò con cautela.
Quello che vide la terrorizzò al punto da farle gelare il sangue nelle vene. Jonathan era lì, nella penombra della sua casa, con un coltello sanguinante tra le mani, mentre guardava freddamente verso di lei. Emily si ritrasse, terrorizzata, e corse a casa sua.
Da quella notte, Emily non vide più la luce del giorno. Venne trovata senza vita nella sua camera, con segni evidenti di lotta e strangolamento. La polizia interrogò Jonathan, ma non trovarono prove concrete per incriminarlo.
Da allora, il quartiere fu pervaso da una costante paura. Le persone chiudevano a chiave le porte di notte e lanciavano occhiate sospettose verso il vicino al numero 13. Ma Jonathan continuava a vivere nella sua casa, inosservato e impunito, il suo segreto nascosto nell’ombra dei suoi occhi freddi.
Giuseppe Gallo©2024 – RIPRODUZIONE RISERVATA