Creepypasta – La Spesa dell’Ultima Ora

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Era una di quelle serate in cui il supermercato sembrava un labirinto senza fine. Le luci fluorescenti tremolavano, proiettando ombre inquietanti sugli scaffali colmi di prodotti. Maria spingeva il carrello, gli occhi incollati alla lista della spesa, cercando di ignorare il crescente senso di disagio.

L’edificio era insolitamente vuoto. Solo qualche dipendente, con espressioni annoiate, vagava tra i corridoi. Maria si chiese dove fossero finiti tutti gli altri clienti. Forse erano rimasti bloccati nel traffico, o magari avevano deciso all’ultimo momento di ordinare la spesa online.

Mentre si avvicinava alla sezione dei surgelati, un rumore strano la fece sobbalzare. Era un gemito soffocato, proveniente da uno dei congelatori. Curiosa, si avvicinò e appoggiò l’orecchio alla porta metallica. Il suono era inconfondibile: qualcuno stava piangendo.

Con un nodo in gola, Maria aprì la porta. All’interno, avvolta in una nuvola di ghiaccio, giaceva una figura umana. Il volto era sfigurato, le mani graffiate e insanguinate. Gli occhi, spalancati nel terrore, sembravano fissarla direttamente.

Urlando, Maria sbatté la porta e si allontanò a gran velocità. Il cuore le batteva all’impazzata mentre correva verso l’uscita. Ma il supermercato sembrava inghiottirla, i corridoi si moltiplicavano e le luci tremolavano sempre più.

Quando finalmente raggiunse la porta d’ingresso, si accorse che era chiusa. Bussò con tutte le sue forze, ma non ottenne risposta. Panico e disperazione la sopraffecero. Si voltò e vide che i dipendenti l’osservavano da lontano, con un sorriso inquietante.

In quel momento, comprese che non era sola. C’era qualcosa di molto sbagliato in quel supermercato. Qualcosa di oscuro e malvagio. E lei era intrappolata.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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