Rapito: Un Dramma Storico Potente e Inquietante
Rapito, diretto dal maestro Marco Bellocchio, è un film drammatico che ha conquistato il pubblico e la critica, aggiudicandosi ben 5 David di Donatello, tra cui Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura. Tratto da una storia vera, il film narra il rapimento di Edgardo Mortara, un bambino ebreo sequestrato nel 1858 dallo Stato Pontificio per essere convertito al cattolicesimo.
Trama:
1858, Stato Pontificio. Il piccolo Edgardo Mortara, strappato alla sua famiglia ebrea da un drappello di papalini, viene condotto a Roma per essere educato nella fede cattolica. Il film segue il suo drammatico percorso, diviso tra l’amore per la sua famiglia d’origine e la pressione psicologica e religiosa esercitata dai suoi tutori ecclesiastici.
Pro:
- Ricostruzione storica impeccabile: Bellocchio ricrea con minuzia l’atmosfera dello Stato Pontificio ottocentesco, trasportando lo spettatore in un’epoca buia e intollerante.
- Interpretazioni magistrali: Luigi Lo Cascio e Maya Sansa offrono prove attoriali di altissimo livello, incarnando con grande pathos il dolore dei genitori di Edgardo.
- Tema potente: Il film affronta con coraggio e sensibilità il tema del fanatismo religioso e delle sue tragiche conseguenze, ancora oggi purtroppo attuali.
Contro:
- Narrazione lenta: Il ritmo del film è volutamente lento e riflessivo, non adatto a chi cerca un’opera frenetica e ricca di azione.
- Alcune scene dure: Il rapimento di Edgardo e il suo successivo addestramento religioso sono rappresentati in modo crudo e realistico, che potrebbero turbare alcuni spettatori.
Voto: 9/10
Conclusione:
“Rapito” è un film potente e toccante che non lascia indifferenti. Bellocchio firma un’opera di grande valore storico e cinematografico, che invita a riflettere sui temi dell’intolleranza, del fanatismo e del potere della fede. Un film da non perdere per gli amanti del cinema d’autore e per chi è interessato a conoscere un capitolo drammatico della storia italiana.