Sottoscritto a Bari il protocollo d’intesa tra la a Camera di Commercio Italo Orientale e
Isires, l’istituto Italiano Ricerca e Sviluppo, Ente certificato quale Centro di
trasferimento tecnologico industria 4.0.
Isires è un Organismo di Ricerca, dotato di attrezzature e laboratori, che raggruppa un
importante network di competenze tecnico-scientifiche che amministra e
supervisiona le diverse aree progettuali di lavoro garantendo la buona pratica delle
regole della ricerca, giocando il ruolo fondamentale di mediatore tecnologico e di
gestore del progetto per eliminare o comunque contenere i rischi derivanti da un
insuccesso tecnico o progettuale.
I contenuti e le finalità dell’accordo sono stati evidenziati nel corso dell’incontro che
ha coinvolto per Isires, il direttore Giorgio Perona, la vice direttrice Giulia Rossetti, il
responsabile delle relazioni industriali Marco De Candia e il responsabile delle
relazioni industriali per il Mezzogiorno Fabio Spilotros e per la Camera di Commercio
Italo Orientale il presidente Antonio Barile e i consiglieri Alessandra Barnaba e
Giacoma Punzo.
“Il protocollo di intesa nasce con il preciso intento di promuovere l’innovazione alle
PMI per aumentarne la capacità di penetrazione sui mercati internazionali”, ha
dichiarato il presidente della CCIO Antonio Barile sottolineando che “l’obiettivo è
quello di promuovere la cultura dell’innovazione funzionale con la mission della
Camera di Commercio Italo Orientale di creare le migliori opportunità sui mercati
internazionali. La ricerca, e quindi la propensione delle imprese all’innovazione – ha
concluso Barile – è un elemento centrale per consolidare un’offerta di prodotti e di
servizi innovativi in grado di sostenere i processi di internazionalizzazione nelle aree
di interesse della CCIO”.
Il direttore di Isires Giorgio Perona ha rilanciato sostenendo come “l’Istituto opera
anche nella tutela della proprietà intellettuale che di fatto è un valore di cui l’azienda
si può fregiare anche nel suo bilancio sociale. Isires ha la volontà di aprire una sede in
Puglia per affiancare quelle aziende che pur dimostrando una propensione
all’innovazione fanno poco ricorso agli strumenti legislativi per la ricerca e la
brevettazione di prodotti e/o di processi”.