Realizzata da Diversity Lab, in collaborazione con Mygrants e Accessiway e in partnership con Women in Film, Television & Media, la piattaforma è una risposta concreta al bisogno di diversificazione nel mondo dei media e dell’entertainment on screen e off screen
Milano, 25 luglio 2024 – Nel contesto di un mondo dei Media e dell’Intrattenimento in continua evoluzione, che necessita di nuovi strumenti per diversificare il settore, debutta DiversiFind, la prima piattaforma pensata e realizzata per mettere in contatto talenti appartenenti a gruppi sottorappresentati con il mondo del lavoro, firmata da Diversity Lab in collaborazione con Mygrants e Accessiway e in partnership con Women in Film, Television & Media, realtà già attive da anni nel campo dell’inclusione di persone e gruppi marginalizzati.
La piattaforma ha l’obiettivo di aumentare le possibilità di accesso al lavoro e alla formazione per persone di categorie sottorappresentate che vogliano lavorare nelle professioni del cinema, della televisione, della pubblicità e della comunicazione, rispondendo al contempo alla sempre più urgente necessità delle aziende dell’industry di migliorare e arricchire le proprie produzioni attingendo a un panorama di volti, talenti e maestranze non sempre individuabili in modo immediato tramite gli abituali canali di recruitment. Lo scopo è quello di giungere a una rappresentazione più autentica e plurale della società contemporanea – davanti e dietro le quinte – e a una maggior qualità delle opere valorizzando nuove idee e professionalità.
Guardando per esempio ai dati dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, tra il 2018 e il 2022 nella realizzazione dei documentari solo il 30% vede la presenza delle donne dietro la macchina da presa, percentuale che diminuisce ancora di più per le produzioni con più alto budget come le fiction (19%) e i film di animazione (19%). L’Italia poi detiene il triste primato di solo 15% di donne registe contro un 26% della Francia e 37% dell’Islanda. Dati che dimostrano quanto ancora si debba lavorare per ridurre questo gap, aumentando l’accessibilità alla formazione, alla professione, al credito, per giungere a una vera parità di opportunità.
“La varietà del reale stenta ancora a trovare spazio sullo schermo, come emerge dalla nostra ricerca Diversity Media Research Report 2024 – afferma Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity – Questa assenza riguarda tutta la filiera, che sente oggi la grande necessità di diversificarsi sia on screen che off screen, nella consapevolezza che una diversificazione delle produzioni, dei cast e delle writer’s room porta sullo schermo voci, esperienze e identità finora rimaste nell’ombra e anche maggiori ricavi nell’industry”
La ricerca “Black representation in film and TV: The challenges and impact of increasing diversity” (fonte: McKinsey & Company) per esempio ha rilevato che le disuguaglianze etniche costano all’industria cinematografica fino a 10 miliardi di dollari annui in mancate entrate. Perché quando i film sanno diversificare e rappresentare, hanno anche successo. Basti pensare che secondo una ricerca di USCAnnenberg nel 2022 il 37% dei film con alti incassi aveva un protagonista di un gruppo etnico sottorappresentato.
DiversiFind vuole essere uno strumento utile per contribuire a questo cambiamento. Talenti della recitazione, della regia, del doppiaggio, della sceneggiatura e maestranze della filiera – dal suono ai costumi, dalla scenografia al montaggio, dalla produzione alla fotografia – appartenenti a gruppi sottorappresentati per Genere, Etnia, Età, Disabilità, LGBTQ+, Aspetto fisico possono iscriversi già adesso alla piattaforma per inserire i loro dati e contribuire alla creazione della prima banca dati di talenti marginalizzati per il settore media.
A questa prima fase di raccolta delle candidature da tutto il territorio nazionale e per decine di professionalità codificate secondo i protocolli europei seguirà il lancio della versione Beta di DiversiFind ad ottobre 2024 che prevederà numerose sezioni utili a tutte le realtà della filiera.
Broadcaster, produzioni, agenzie di casting e agenzie di comunicazione potranno cercare competenze e profili attraverso una modalità di ricerca che manterrà i dati personali e particolari in anonimo, rendendo le selezioni il più possibile eque e rispettose. Accademie, istituti tecnici e scuole specialistiche per lo spettacolo potranno inoltre moltiplicare le opportunità formative e lavorative per talenti sottorappresentati, contribuendo a colmare quelle barriere di accesso a cui sono sottoposti per ragioni culturali, sociali e molto spesso economiche.
“Crediamo che l’arrivo di uno spazio in cui la domanda e l’offerta si incontrano su questo terreno non possa che giovare in termini sociali, di lavoro e anche economici a tutto il settore e a tutta la filiera” conclude Francesca Vecchioni.