25 Aprile: Perché celebrarlo ancora oggi?

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Grottaglie celebra la Liberazione: un filo rosso che unisce il passato al presente. Oggi, come in molti comuni d’Italia, anche Grottaglie (Taranto) ha celebrato il 25 aprile, Festa della Liberazione. La deposizione di una corona d’alloro al monumento ai “Caduti del Mare”, alla presenza del sindaco Ciro D’Alò, del parroco Don Eligio Grimaldi, delle autorità civili, militari, delle associazioni combattentistiche, dell’Arma e di una sentita partecipazione cittadina, ha reso omaggio a un momento cruciale della nostra storia.

Durante la commovente cerimonia, Annamaria D’Erchie, presidente dell’A.N.P.I. di Grottaglie, ha tracciato un potente affresco della lotta per la libertà. Ha ricordato le figure eroiche che, a partire dagli anni ’20, hanno seminato il coraggio della resistenza contro l’oppressione fascista: da Giacomo Matteotti a don Minzoni, da Giovanni Amendola ai fratelli Rosselli, da Piero Gobetti a Giuseppe Di Vagno, dai fratelli Mellone al Cap. Pietro Pandiani, fino ad Antonio Gramsci. Da questi ideali e sacrifici nacque e si sviluppò la Resistenza, un movimento di popolo che culminò nella Liberazione del 25 aprile 1945.

La memoria si è poi fatta più vicina, con il ricordo di due partigiani grottagliesi che incarnano lo spirito di quegli anni: Cosimo Orlando, che dopo aver combattuto in Montenegro si unì ai partigiani piemontesi della brigata Patria, e Agostino Deiana, aviere scelto che partecipò alla terza brigata d’assalto nei pressi di Milano tra il 1944 e il 1945.

Il discorso ha toccato anche le pagine più oscure dell’occupazione nazifascista: le stragi e la tragica sorte degli Internati Militari Italiani (IMI) nei campi di prigionia tedeschi. Uomini come Vito Astone, marinaio del battaglione San Marco catturato a soli 19 anni e internato nel lager IX-C di Bad Sulza fino alla liberazione avvenuta il 14 aprile 1945, simbolo di una dignità che non si piegò alla barbarie.

Perché è fondamentale celebrare il 25 aprile oggi, a 80 anni dalla Liberazione?

Ottant’anni possono sembrare un’era geologica, ma le radici della nostra Repubblica affondano profondamente in quel 25 aprile 1945. Celebrare questa data non è un mero esercizio di retorica o un rituale stantio, ma un atto di consapevolezza civile di cruciale importanza per diverse ragioni:

  • Custodire la Memoria: Il 25 aprile ci ricorda il prezzo altissimo pagato per la libertà e la democrazia. Onorare chi ha combattuto e sacrificato la propria vita, come i partigiani e gli IMI menzionati a Grottaglie, è un dovere morale per non dimenticare gli orrori della guerra e dell’oppressione.
  • Rafforzare i Valori Fondanti: La Liberazione ha segnato la fine di un regime autoritario e violento, aprendo la strada alla Costituzione Italiana, fondata sui principi di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e ripudio della guerra. Celebrare il 25 aprile significa riaffermare questi valori in un presente complesso e in continua evoluzione.
  • Vigilare sulla Democrazia: La democrazia non è un dato acquisito per sempre. Celebrare la Liberazione ci spinge a essere vigili contro ogni forma di autoritarismo, intolleranza e discriminazione, che purtroppo ancora oggi si manifestano in diverse forme. Il ricordo della lotta partigiana ci insegna l’importanza della partecipazione attiva e della difesa dei diritti civili.
  • Educare le Nuove Generazioni: Trasmettere la storia del 25 aprile ai giovani è fondamentale per formare cittadini consapevoli e responsabili. Conoscere il passato aiuta a comprendere il presente e a costruire un futuro basato sul rispetto della dignità umana e sulla convivenza pacifica. Le storie di coraggio e resilienza, come quelle ricordate a Grottaglie, sono un esempio potente per le nuove generazioni.
  • Unire il Paese: Il 25 aprile, al di là delle diverse sensibilità politiche, dovrebbe rappresentare un momento di unità nazionale nel ricordo di un evento che ha liberato l’Italia dall’oppressione e gettato le basi per la sua rinascita.

Iniziative come quella di Grottaglie dimostrano come la memoria della Liberazione sia ancora viva e sentita nelle comunità locali. Continuare a celebrare il 25 aprile, con la partecipazione delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini, è un investimento nel nostro futuro, un modo per onorare il passato e costruire un presente e un domani all’insegna della libertà e della democrazia. Non dimentichiamo che la libertà è un bene prezioso, conquistato con sacrificio e che va difeso ogni giorno.

Angela Astone

Angela Astone

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