In prima assoluta al Cantiere Florida il nuovo spettacolo di Teatro dell’Elce “Avrei preferito essere un gabbiano”

Condividi

Un lavoro di e con Marco Di Costanzo che intreccia la storia straordinaria di Rodolfo Siviero, lo “007 dell’arte” incaricato di recuperare le opere trafugate allo stato italiano dai nazisti, alla Storia dell’Italia repubblicana, tra ombre, segreti e caduta delle illusioni

Firenze, 23.10.2024 – Chi è Rodolfo Siviero? Noto alle cronache come lo “007 dell’arte” è stato spia, funzionario statale, dongiovanni e influencer ante-litteram. La sua vita è materiale per un romanzo storico, una storia d’avventura, un feuilleton sentimentale. O forse è altro? Debutta mercoledì 30 ottobre ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111 Rosso) “Avrei preferito essere un gabbiano”, il nuovo spettacolo di Teatro dell’Elce di e con Marco di Costanzo, nell’ambito della stagione di prosa a cura di Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Un lavoro che intreccia la storia straordinaria di un uomo diventato famoso per aver recuperato le opere trafugate allo stato italiano dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale a quella con S maiuscola dell’Italia repubblicana, tra luci e ombre, spacconate e segreti, fino alla definitiva caduta delle illusioni. C’è anche una terza vicenda, quella più misteriosa dell’umanità di Siviero: una sorta di discesa agli inferi, un percorso tortuoso che indaga le sfumature di un animo tormentato, in cui gli slanci convivono col più cupo disincanto. Tre voci umane e una strumentale, quella di un violoncello elettrico, inseguono le tracce ambigue della memoria di Siviero tra inciampi, scoperte, incontri, alla ricerca di qualcosa che sfugge ma irresistibilmente attrae (info www.teatroflorida.it).

“Questo spettacolo nasce da una serie di coincidenze – racconta Marco Di Costanzo – la prima è l’incontro con la figura di Siviero, avvenuto a seguito della commissione di un lavoro teatrale. Non ne avevo mai sentito parlare prima, né di lui né della sua “casa museo”, che pure si trova a pochi isolati dal luogo in cui sono nato. Nato nel 1911 e morto nel 1983, la sua vicenda personale è materiale molto interessante da sviluppare in una drammaturgia, in particolare perché contiene la Storia con la “S” maiuscola e, allo stesso tempo, è cronaca dei miei luoghi e del mio tempo. Mi ha sempre incuriosito il fatto che, da bambino, potrei aver incrociato Siviero per strada”. E prosegue: “Un’altra coincidenza è stata la scoperta di un corpus di informazioni sulla vita di Siviero, di segno opposto alle fonti ufficiali. Se è vero che trovavo molto stimolante la possibilità di scrivere su un “grande personaggio”, la scoperta del Siviero intimo mi ha conquistato definitivamente. Ultima, decisiva, coincidenza: l’incontro con Annamaria Moro, violoncellista e cantante. La possibilità di improvvisare atmosfere sonore con un violoncello elettrico ha posto le basi per la forma dello spettacolo, che ha preso a somigliare al concerto di una piccola band i cui “strumenti”, oltre al violoncello, sono le voci: il canto di Annamaria, la voce recitante di Stefano Parigi e quella narrante, la mia. Ecco che in un tempo insolitamente breve era pronto uno spettacolo su Siviero, sulla scrittura, sulla storia d’Italia; un regalo del caso, che con grande entusiasmo portiamo al debutto”.

Le attività del Teatro Cantiere Florida sono co-finanziate dal Creative Europe Programme dell’Unione Europea, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, in collaborazione con RAT Residenze Artistiche Toscane, Firenze dei Teatri, Quadrato, con il contributo di Unicoop Firenze.

anynamenews

anynamenews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *