Germano Parisi ci racconta, in esclusiva, il suo nuovo singolo “Perderci”.
“Perderci” è una ballad pop che mescola elementi acustici ed elettronici. Come è nata l’idea di questa combinazione musicale e quali influenze ti hanno guidato nella produzione del brano?
Far coesistere il cantautorato, la melodia tipicamente italiana con sonorità più elettroniche o internazionali è una cosa che faccio da anni. Adesso sta diventando più normale, la tendenza del pop oggi è quella di andare su sonorità quasi da discoteca.
Nel brano parli di storie d’amore che non riescono a nascere a causa delle paure. C’è un’esperienza personale che ti ha ispirato a scrivere questa canzone o è una tematica più universale che volevi esplorare?
Spesso nei miei brani tendo a mettere emozioni provate o che mi sono state raccontate ed hanno comunque avuto impatto emozionale su di me. Ho pensato a tutti quegli amori che non nascono più per limiti mentali che per effettiva difficoltà. Una sorta di purgatorio degli amori.
Il videoclip di “Perderci” ha un’impronta cinematografica e racconta una storia attraverso immagini suggestive. Com’è stato lavorare con Massimo Mercurio e Ilaria Cuomo per portare questa visione alla vita?
Lavorare con Massimo Mercurio è una fortuna per me. Ci conosciamo da sempre e per questo riesce a mettere a suo agio un introverso come me! Quando dobbiamo realizzare un video facciamo belle sessioni di braimstorming e lui ha sempre la capacità di cogliere il senso del brano e tradurlo in immagini. Ilaria, mia carissima amica, nonché professionista preparata in vari ambiti, è stata davvero poi il quid.
Dopo una lunga assenza, sei tornato sulla scena musicale nel 2023 con diversi singoli. In che modo il tuo approccio alla musica è cambiato durante questo periodo e cosa speri che il pubblico colga dal tuo nuovo lavoro?
La mia vita è, e probabilmente sarà, un eterno “cosa farò da grande” e spesso ho seguito le strade che la musica, unica costante da sempre, mi ha tracciato. Dopo anni di assoluta dedizione al vocal coaching, la mia parte cantautorale ha bussato alla porta, e rieccomi qui. Vorrei che la mia musica arrivasse a quante più persone possibili e che soprattutto ne cogliessero la sincerità e l’artigianalità nella sua produzione e la ricerca sonora.