Francesco Luz ci racconta in esclusiva il suo nuovo singolo “Parole all’improvviso”.
Dall’inglese all’italiano: Nel tuo percorso artistico hai sperimentato con diverse lingue, passando dall’inglese all’italiano. Cosa ti ha spinto a scrivere “Parole all’improvviso” proprio in italiano e come pensi che questa scelta abbia influenzato il messaggio che volevi trasmettere?
Ciao! Mi piace scrivere canzoni in Inglese, ma se devo essere sincero preferisco scrivere in italiano. Parole all’improvviso è una canzone quasi autobiografica e scrivendola in italiano mi sembrava essere ancora più vera, perché l’inglese, per chi non è madrelingua, diventa una specie di corazza dietro la quale nascondersi.
Contrasto sonoro: In “Parole all’improvviso” c’è un interessante contrasto tra il testo, molto poetico e intimo, e le sonorità rock. Come hai concepito questa combinazione e quale ruolo pensi che giochi nel trasmettere l’emozione del brano?
Ad essere sinceri, quando compongo non mi faccio troppe domande su la musica che sto componendo; se sia giusta per quello che sto scrivendo o no. Quando poi arrivo alla fine traggo le mie personali conclusioni. In questo caso pensavo fosse una buona idea roccheggiare un po’ su un testo così. Che poi, per me che sono cresciuto con la musica hard rock, questa non è poi nemmeno così rock…
Il processo creativo: Potresti raccontarci un po’ del processo creativo dietro “Parole all’improvviso”? C’è stato un momento o un’ispirazione particolare che ha dato vita a questa canzone?
Volevo scrivere una canzone d’amore già da tempo e quindi un po’ di concetti mi frullavano in testa già da un po’. Riguardo alla musica, l’ispirazione mi è venuta ascoltando un vecchio brano di, farai fatica a crederci, Toto Cutugno!
Evoluzione artistica: Dopo aver affrontato temi più complessi nei tuoi lavori precedenti, con “Parole all’improvviso” torni a un’atmosfera più intima e dolce. Come vedi questa evoluzione nella tua musica e quali sono le direzioni che vorresti esplorare in futuro?
Non so se si tratti di una evoluzione, ma comunque quello che vorrei è esplorare tutte le direzioni possibili.