“Sign Language” è un pezzo introspettivo che fonde generi come trip-hop, dark pop e shoegaze, un nuovo capitolo per il duo di base a Milano, i Not My Value, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 18 ottobre 2024. La canzone, un brano che riflette sul tempo, sul crescere, sul ritrovarsi, sul riguardare il passato da una prospettiva diversa e confrontarlo al presente, evoca un’atmosfera misteriosa e malinconica, che ricorda artisti iconici come Portishead, Massive Attack e Mazzy Star.
La voce eterea si muove su un ipnotico giro di chitarra desert, creando un’atmosfera sognante e malinconica. I cori e le voci pitchate, trattate con pedali analogici, aggiungono profondità e mistero, evocando una sensazione di essere in bilico tra sonno e veglia. Allo stesso modo il dualismo tra la voce riverberata di Lisa e le voci pitchate attraverso l’octaver sottolinea la tensione tra due mondi che si confrontano: ciò che è stato e ciò che è adesso. L’intro viene interrotto da una sveglia, è un richiamo per tornare al presente dopo essersi immersi nel passato. Il bridge segna il ritorno alla realtà, mescolando elettronica e il tocco più umano della chitarra suonata da Claudio.
“Sign Language nasce in un giorno sospeso tra passato e presente:
un giorno di reincontri con amici lontani da anni.
Trovarli in fasi diverse delle loro vite, cambiati e cresciuti, è uno specchio sulla propria vita.
Il titolo è ispirato a un momento silenzioso: viene dall’aver osservato un amico comunicare con il figlio di un anno attraverso il linguaggio dei segni. Il bimbo riusciva a riconoscere e manifestare un suo malessere anche senza parlare, mentre a volte sembra difficile per un adulto capire cosa sta provando e non trovarsi in balia delle proprie emozioni.
É un brano che riflette sul tempo, sul crescere, sul ritrovarsi, sul riguardare il passato da una prospettiva diversa e confrontarlo al presente”