Fusione di passione e tradizione: l’interpretazione unica di Vulío nella Canzone Napoletana.
Joe Barbieri ci parla in esclusiva del suo nuovo progetto musicale, Vulío, uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, che rende omaggio alla Grande Canzone Napoletana.
Qual è stato il processo di selezione dei brani per il tuo nuovo progetto “Vulío” dedicato alla Grande Canzone Napoletana?
Tutti i brani che ho scelto sono canzoni che amo profondamente, alle quali mi sono avvicinato senza alcuna sovrastruttura filologica ma anzi con la spontaneità dell’istinto e del puro piacere personale… dunque, armato anche di un velo di incoscienza necessaria per affrontare certi capolavori, direi che mi sono lasciato guidare dalla sola gioia di suonare queste gemme.
Come hai affrontato la sfida di reinterpretare e dare nuova vita a queste opere d’arte della tradizione napoletana nel contesto della tua cifra stilistica personale?
Ho attinto da quel che conosco e che mi emoziona. Tutto il vissuto – sia in musica che nella vita di tutti i giorni – ti forgia, ti dà delle nuance tutte tue. Io non ho fatto altro che suonare questi capolavori come se li avessi voluti dedicare alla donna della mia vita, con la stessa appassionata purezza.
Qual è stata l’esperienza più significativa o emozionante che hai vissuto durante la realizzazione di questo album e dei concerti che lo accompagnano?
Beh il tour di “Vulío” partirà il 7 aprile, dunque su questo aspetto non so risponderti. Ma posso dirti che veder prendere forma queste canzoni in studio è stato miracoloso. Tutto è stato registrato in diretta, suonando e cantando tutti assieme e senza sovraincisioni. Dunque “il momento” era estremamente intenso per tutti noi che eravamo in studio. Registrare in diretta mi piace particolarmente, devo dire, perché quel che senti quando ascolti l’album è poi particolarmente vicino a quel che sentirai dal vivo.
Ci puoi parlare delle collaborazioni con Nico Di Battista e Oscar Montalbano e di come hanno arricchito il suono e l’interpretazione dei brani napoletani nel tuo nuovo lavoro?
Sono due fuoriclasse, iniziamo a dire questo. Mi piaceva che questo progetto fosse “per corde” e loro hanno costruito con me il suono e l’identità di questo mio omaggio alla Canzone Napoletana.
Oscar suona una chitarra manouche, mancina tra l’altro, con un suono molto ferroso e brillante, e con un senso della melodia senza pari. Con Oscar ci conosciamo da oltre dieci anni ed abbiamo spesso avuto modo di collaborare.
Nico invece suona uno strumento ibrido che lui stesso ha modificato ed ha chiamato DBGuitar, e che è allo stesso tempo una chitarra, una tastiera, un basso e delle percussioni. Io lo prendo in giro dicendogli che è il nostro MacGyver.