Un Viaggio Musicale tra Amicizia e Trasformazione: PIT racconta il suo album ‘Teo’

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Il cantautore PIT racconta in esclusiva il suo nuovo album “Teo”.

Il tuo album “Teo” è dedicato a un amico che hai perso. Come ha influenzato questa esperienza personale la tua scrittura e il processo creativo del disco?

Questa esperienza personale ha decisamente influenzato il processo creativo di scrittura. Dopo che è successo ho passato un anno intero della mia vita senza che riuscissi a scrivere una canzone che esprimesse correttamente le mie emozioni. Non ero ancora pronto. Con il passare del tempo ho imparato a mettere in ordine, a calmare i pensieri, dare un senso a quello che provavo. Così, dopo questo periodo più silenzioso e introspettivo, sono stato in grado di raccontare la mia visione e subito dopo sono nate tutte le canzoni del disco.

Hai iniziato la tua carriera musicale durante un soggiorno a Londra. In che modo quell’esperienza all’estero ha influenzato il tuo stile musicale e la tua crescita artistica?   

A Londra ho vissuto un anno. Per me è stato un periodo bellissimo, specialmente per la musica. Nella scuola inglese gli esami sono a fine anno e non ci sono verifiche o interrogazioni. Tornavo da scuola e suonavo tutto il giorno (ancora dopo 10 anni, la mia “host mum” si ricordava del mio piede che sbatteva sulla moquette per tenere il tempo mentre suonavo la chitarra ahah). Ho conosciuto dei ragazzi a scuola che organizzavano concerti in giro per la città e iniziai ad esibirmi chitarra e voce. L’ambiente era davvero energico e propositivo nei confronti della musica. Tanti ragazzi erano appassionati sin da subito ai progetti originali di altri ragazzi e proprio a Londra ho capito che volevo scrivere le mie canzoni e raccontare la mia visione del mondo in musica.

Le tue canzoni in “Teo” sembrano catturare momenti specifici di una giornata. Puoi parlarci di come hai strutturato l’album e dell’idea dietro questa narrazione temporale?

L’album è un concept album. Ogni canzone è legata all’altra. Dalla prima all’ultima scorrono come se fosse un’intera giornata. Una giornata che sembra come tutte le altre ma a un certo punto succede qualcosa di inaspettato che ti colpisce e inizia a cambiare il modo che hai di vedere il mondo. Grandi emozioni si incontrano e scontrano fino ad arrivare al momento del tramonto finale. A quel punto sono una persona diversa rispetto a quando mi sono svegliato. Che cosa vedono i miei occhi dentro l’arancione del sole? Non l’avrei mai potuto immaginare all’inizio del giorno. Un po’ più in grande, anche la vita puo’ essere vista come una lunga giornata.

Quali sono state le sfide principali nella realizzazione di questo album e come hai collaborato con il produttore Federico Laini per superarle?

Collaborare con Federico Laini ha fatto sì che tutte le mie idee e visioni del suono del disco si potessero concretizzare. Adoro la capacità che Fede ha di ascoltare e di trattare il suono. Sa perfettamente cosa gli sta entrando nelle orecchie. Ogni volta che torno dallo studio rimango affascinato. Mi ha permesso di vedere e sentire con una nuova profondità la musica. Credo che se non fossimo diventati amici, non sarebbe nato quest’album. Più ci conoscevamo, più il sound e il concept del disco si definiva all’interno di una bellissima nuova amicizia.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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