Il vecchio edificio della scuola guida “La Volante” troneggiava sulla strada principale, le sue finestre illuminate fiocamente nella notte. Dentro, l’istruttore Marco, un uomo di mezza età con un passato oscuro, si preparava per l’ultima lezione della giornata.
Il suo allievo, un ragazzo timido di nome Luca, era in ritardo. Marco, mentre aspettava, ripensò all’incidente di qualche anno prima. Un tragico scontro frontale in cui una giovane studentessa aveva perso la vita. Da allora, un senso di colpa lo perseguitava, alimentando le sue notti insonni.
Finalmente, Luca arrivò, scusandosi per il ritardo. Marco gli diede il benvenuto, cercando di nascondere la sua inquietudine. Salirono a bordo della Fiat Panda, pronti per affrontare le strade buie della città.

La lezione iniziò come al solito, ma ben presto l’atmosfera cambiò. Luca sembrava nervoso, distratto. Marco cercò di tranquillizzarlo, ma il ragazzo appariva sempre più agitato. All’improvviso, Luca frenò bruscamente, facendo sobbalzare l’auto.
“Che succede?” chiese Marco, allarmato.
“Ho visto qualcosa” rispose Luca, con voce tremante. “Una ragazza… sul ciglio della strada”.
Marco guardò nella direzione indicata, ma non vide nulla. Pensò che Luca avesse avuto un’allucinazione. Cercò di convincerlo a riprendere la guida, ma il ragazzo era terrorizzato.
“Non posso” balbettò Luca. “Devo andare via di qui”.
Marco acconsentì, cercando di non farsi prendere dal panico. Accostò l’auto e Luca scese, sparendo nella notte. Marco rimase solo, con un senso di angoscia che gli stringeva il cuore.
Il giorno dopo, Marco tornò all’autoscuola, preoccupato per Luca. Chiese informazioni ai suoi genitori, ma nessuno lo aveva più visto. Marco si sentiva responsabile. Era convinto che fosse successo qualcosa di brutto.
Decise di tornare sul luogo dove Luca aveva frenato. Esaminò attentamente la strada, cercando indizi. A un certo punto, notò qualcosa di strano. Un piccolo oggetto, nascosto tra l’erba. Lo raccolse e lo riconobbe all’istante: era il braccialetto che la studentessa deceduta nell’incidente indossava sempre.
Marco rabbrividì. Un pensiero orribile gli attraversò la mente. Forse Luca aveva visto davvero qualcosa quella notte. Forse lo spirito della ragazza era ancora lì, in cerca di vendetta.
Da quel giorno, Marco non fu più lo stesso. La paura lo aveva paralizzato. Ogni notte, riviveva l’incidente, sentendo le urla della ragazza e il rumore delle lamiere che si accartocciavano. Non riusciva più a guidare, aveva perso il lavoro e gli amici. La sua vita era diventata un incubo.
