Acque reflue e droghe: i campioni provenienti da 128 città rivelano le ultime tendenze in Europa

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Il gruppo europeo SCORE (Sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’EUDA (European Union Drugs Agency) ha appena pubblicato lo studio Wastewater analysis and drugs — a European multi-city study, che rileva, tramite l’analisi delle acque reflue, il consumo delle principali droghe d’abuso in 128 città Europee, a cui si aggiungono Turchia e Norvegia.

I dati raccolti, paragonati al 2023, sottolineano a livello generale, un aumento del consumo di MDMA, cocaina e anfetamina a cui fa da contraltare una diminuzione del consumo di cannabis.
Lo studio ha analizzato i campioni giornalieri di acque reflue nei bacini di raccolta dei depuratori
per un periodo di una settimana tra marzo e maggio 2024. Sono stati analizzati campioni
provenienti da circa 68,8 milioni di persone alla ricerca di tracce di sei sostanze stimolanti:
anfetamine, cocaina, metanfetamina, MDMA/ecstasy, ketamina e cannabis.
Nonostante i risultati varino notevolmente tra i luoghi dello studio, va sottolineato che tutte e sei
le droghe illegali sono state trovate in quasi tutte le città partecipanti.
Per alcune droghe si osserva una minore divergenza nelle abitudini di assunzione tra grandi e
piccole città.
Il gruppo SCORE ha condotto campagne di monitoraggio delle acque reflue a partire dal 2011:
all’inizio le città monitorate erano 19, in 10 paesi diversi, mentre le droghe d’abuso monitorate
erano 4. Grazie alla partecipazione costante di 76 città, per almeno 5 anni, è stato possibile
analizzare il trend dei consumi.
A livello Italiano le città analizzate storicamente sono Milano e Bolzano. Nel 2024 è stato possibile
aggiungere le città di Bologna e Roma grazie al finanziamento e alla collaborazione del
Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri che supporta
uno studio a livello nazionale. Le analisi per Milano, Bologna e Roma sono state condotte dal
Laboratorio di Epidemiologia delle acque reflue, parte del Dipartimento di Ambiente e Salute
dell’Istituto Mario Negri.


I dati principali rilevano quanto segue:

  • MDMA in aumento: delle 76 città comparabili tra il 2023 e il 2024, 41 hanno registrato un
    aumento, 24 una diminuzione (soprattutto nelle città dell’Europa Centrale e nelle regioni
    Baltiche) e 11 un consumo invariato. I livelli più alti di MDMA sono stati rilevati nelle acque
    reflue di Belgio, Repubblica Ceca, Olanda e Portogallo.
  • Anche in Italia il trend di MDMA risulta in aumento sia a Milano che a Bolzano dove è
    possibile confrontare il 2023 con il 2024.
  • Cocaina in aumento: i residui di cocaina restano i più alti nelle città europee a sud e ovest
    (in particolare in Belgio, Paesi Bassi e Spagna). Delle 72 città con dati comparabili tra il 2023
    e il 2024, 39 hanno registrato un aumento, mentre 17 hanno registrato consumi invariati e
    16 mostrano una diminuzione. L’aumento del consumo di cocaina è un trend che si osserva
    dal 2016 (nonostante variazioni durante il lockdown causato dal Covid-19). Paesi come il
    Brasile, il Cile e la Svizzera mostrano livelli di consumo simili alle città Europee con livelli più
    elevati.

In Italia, confrontando i dati del 2023 e 2024, si osserva un aumento di cocaina a Milano ed
una leggera diminuzione a Bolzano, ma il trend generale è di aumento del consumo dal
2016, come si registra in Europa.

  • Anfetamina in aumento: il livello di residui di anfetamina è più alto nelle città del nord e
    dell’est Europa (Belgio, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia). Livelli molto più bassi
    sono stati riscontrati nelle città del sud, anche se i dati più recenti mostrano alcuni
    aumenti. Delle 68 città con dati sui residui di anfetamine per il 2023 e 2024, 34 hanno
    segnalato un aumento, 14 una diminuzione e 20 una situazione stabile.
    In Italia il consumo di anfetamina risulta sporadico e molto ridotto e non è possibile
    osservare dei trend di consumo.
  • Metanfetamina in diminuzione: Tradizionalmente concentrata nelle città della Repubblica
    Ceca e della Slovacchia, questa droga è ora anche presente in città del Belgio, della Croazia,
    della Germania orientale, della Spagna, dei Paesi Bassi e nei Paesi dell’Europa
    settentrionale (ad es. Danimarca, Lituania, Finlandia e Norvegia). Delle 71 città con dati del
    2023 e 2024, 32 hanno segnalato un aumento dei consumi, 27 una diminuzione e 12 una
    situazione stabile. Nel resto delle città europee, i carichi di metanfetamina sono stati bassi
    o trascurabili, anche se sono stati segnalati alcuni aumenti in città dell’Europa centrale.
    In Italia il consumo di metanfetamina risulta pressochè costante e più elevato nelle grandi
    città rispetto a città più piccole.
  • Ketamina: I dati del 2024 riferiti a 82 città hanno rivelato livelli relativamente bassi di
    residui di ketamina. Delle 42 città che hanno dati per il 2023 e 2024, 14 hanno riferito un
    aumento, 15 una situazione stabile e 13 una diminuzione. I carichi di massa più elevati di
    ketamina sono stati trovati nelle città del Belgio, dei Paesi Bassi, dell’Ungheria e della
    Norvegia.
    In Italia, la ketamina è stata analizzata a Milano, Bologna e Roma e risulta in progressivo
    aumento a Milano, dove è possibile confrontare i dati del 2024 con quelli del 2022 e 2023.
  • Cannabis in diminuzione: i carichi più elevati del metabolita della cannabis THC-COOH sono
    stati trovati nelle aree occidentali e meridionali delle città europee, in particolare in
    Croazia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. Nel 2024, le tendenze in diminuzione sono state
    registrate in 25 città su 51 che segnalano una diminuzione e 13 che segnalano un aumento
    rispetto al 2023.
    In Italia il consumo di cannabis risulta costante sia a Milano che a Bolzano dove è possibile
    confrontare il 2023 con il 2024.
  • Variazioni tra città: per la cocaina, le registrazioni più alte riguardano le grandi città. Per
    metanfetamina e MDMA, non ci sono differenze marcate tra grandi e piccole città. Ciò
    suggerisce che, in alcuni casi, i modelli ‘urbani’ di consumo delle droghe potrebbero
    estendersi alle città più piccole. Per le altre tre sostanze analizzate, non è emersa una
    chiara tendenza, coerente con i risultati degli anni precedenti.
  • Consumi settimanali: l’analisi delle acque reflue può rilevare fluttuazioni nei modelli
    settimanali di uso di droghe illecite. Più di tre quarti delle città presentavano residui più
    elevati di droghe spesso associati all’uso a scopo ricreativo (cocaina, Ketamina e MDMA) nel fine settimana (venerdì-lunedì). Al contrario, residui di anfetamina, cannabis e
    metanfetamina sono distribuiti in modo più uniforme nel corso della settimana.

“A livello europeo, osservando le città che hanno a disposizione dati storici e comparabili come
per esempio Milano, l’Italia non si posiziona nella lista dei Paesi con più alto consumo di droga,
nonostante l’uso sia rimasto costante, quando non in leggero aumento – commenta Sara
Castiglioni, responsabile del Laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali dell’Istituto di
Ricerche Farmacologiche Mario Negri –. Rispetto ai dati del solo 2024 che hanno preso in
considerazione due nuove città – Bologna e Roma – i dati si rivelano in linea, con una percentuale
di consumo leggermente più alta a Bologna. Si tratta tuttavia di dati parziali messi in comune per
lo studio europeo, a cui seguirà un’analisi nazionale commissionata dal Dipartimento per le
Politiche Antidroga che comprenderà 38 città italiane; questo nuovo studio potrà dare una
fotografia più ampia del consumo di droghe in Italia, anche se non completamente esaustiva della
problematica. Nonostante ciò, l’analisi delle acque reflue si conferma una metodologia di studio
interessante che offre preziose informazioni sulla dinamica dell’uso e dell’offerta di droghe, ed è
un potente strumento per rispondere rapidamente alle sfide emergenti. Lo studio di quest’anno,
che copre un numero record di 128 città europee, delinea un quadro chiaro del problema dell’uso
di droga che risulta diffuso e complesso, con tutte le sei sostanze oggetto di studio rilevate in quasi
tutte le località incluse nel monitoraggio.”
Lo studio offre un’innovativa mappa interattiva che consente di esaminare i dati geografici e
temporali e di ingrandire i risultati per città e per sostanze d’abuso.
https://www.euda.europa.eu/publications/html/pods/waste-water-analysis_en

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