Creepypasta – Ultimo Dating a San Valentino

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Il ristorante era avvolto in un’atmosfera romantica, illuminato da candele tremolanti e decorato con petali di rosa. Sara era emozionata per il suo appuntamento al buio. Aveva conosciuto Marco online e le sue parole l’avevano subito incuriosita. Finalmente si sarebbero incontrati di persona.

Mentre aspettava, Sara si guardava intorno. Le coppie si tenevano per mano, sussurrando parole dolci. Un’atmosfera che sembrava uscita da una commedia romantica. Ma Sara sentiva crescere un’inquietudine. Marco era in ritardo di mezz’ora e il suo cellulare risultava spento.

All’improvviso, il cameriere le si avvicinò con un sorriso strano. “Il signor Marco ha detto che sarebbe arrivato più tardi”, disse. “Ha anche detto di offrirle questo”. Il cameriere le porse un bicchiere di champagne. Sara lo ringraziò, ma non bevve subito. C’era qualcosa che non la convinceva.

Dopo un altro quarto d’ora, Sara decise di andarsene. Si alzò dal tavolo e si diresse verso l’uscita. In quel momento, il cameriere le corse dietro. “Signorina, aspetti!”, disse. “Ho un altro messaggio per lei”. Sara si fermò e il cameriere le consegnò un biglietto. Sara lo aprì e lesse poche parole scritte con inchiostro rosso: “Ti aspetto in cantina”.

Sara sentì un brivido lungo la schiena. Non conosceva quel ristorante e non aveva idea di dove fosse la cantina. Ma il pensiero di Marco la spinse a cercarla.

Dopo aver chiesto indicazioni a un altro cameriere, Sara trovò una porta di legno scuro in fondo al corridoio. La aprì e si ritrovò in un ambiente buio e umido. L’unica luce proveniva da una lampadina appesa al soffitto. Sara si fece strada tra gli scaffali impolverati, chiamando Marco a bassa voce.

“Marco, sei qui?”.

Il silenzio era assordante. Sara stava per tornare indietro quando sentì un rumore alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide una figura nell’ombra. Era Marco.

“Finalmente ti ho trovata”, disse con un sorriso. Sara gli corse incontro, ma si fermò quando vide che il suo volto era illuminato solo in parte dalla luce fioca. Il suo sorriso era diventato un ghigno e i suoi occhi brillavano di un fuoco strano.

“Marco, cosa ti succede?”, chiese Sara.

“Sono qui per te”, rispose Marco. “Ti ho aspettata per tutta la vita”.

Sara cercò di fuggire, ma Marco la afferrò per un braccio. Sara urlò, ma nessuno la sentì. Marco la trascinò in un angolo della cantina e la legò a una sedia. Sara cercò di liberarsi, ma era inutile.

“Non avere paura”, le disse Marco. “Ti farò vedere cosa significa l’amore eterno”.

Marco tirò fuori un coltello dalla tasca e lo puntò alla gola di Sara. Sara chiuse gli occhi, aspettando la fine. Ma il colpo non arrivò. Sara riaprì gli occhi e vide Marco che la guardava con un’espressione confusa.

“Non posso farlo”, disse Marco. “Ti amo troppo”.

Marco lasciò cadere il coltello e si inginocchiò davanti a Sara. “Perdonami”, disse. “Non volevo farti del male”.

Sara era ancora sotto shock, ma annuì. Marco la slegò e la abbracciò. Sara si sentiva confusa, ma felice di essere viva.

“Andiamo via di qui”, disse Marco. “Ti porterò in un posto sicuro”.

Sara e Marco uscirono dalla cantina e tornarono al ristorante. Il cameriere li aspettava con un sorriso. “Tutto a posto?”, chiese.

“Sì”, rispose Marco. “Tutto a posto”.

Sara e Marco uscirono dal ristorante e si diressero verso la macchina di Marco. Salirono a bordo e Marco mise in moto. Sara guardò Marco e gli sorrise. Marco le prese la mano e la baciò.

“Ti amo”, disse Marco.

“Anch’io ti amo”, rispose Sara.

La macchina partì e si allontanò dal ristorante. Sara e Marco erano felici. Si erano trovati. Il loro amore era nato in una notte di San Valentino.

Ma quello che Sara non sapeva era che Marco era un vampiro. E che il loro amore sarebbe durato per sempre.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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