Santa Cecilia: 7 curiosità sulle pettole

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Le pettole, un must delle feste natalizie nel Sud Italia, sono legate a numerose tradizioni e leggende. Scopriamo insieme 7 curiosità su questo sfizioso fritto, protagonista indiscusso della tavola durante le festività.

Un viaggio tra storia e gusto

Le pettole, morbide palline di pasta lievitata fritte in abbondante olio, sono un vero e proprio simbolo delle festività natalizie in molte regioni del Sud Italia, in particolare in Puglia, Campania, Calabria e Basilicata. Ma cosa c’è dietro a questa tradizione culinaria così radicata?

1. Le origini: Le origini delle pettole sono avvolte nel mistero. Alcune teorie le fanno risalire a tradizioni culinarie arabe o greche, mentre altre le collegano a influenze albanesi.

2. Santa Cecilia: A Taranto, in particolare, le pettole sono strettamente legate alla festa di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, che si celebra il 22 novembre. La notte di Santa Cecilia, le strade si riempiono del suono delle zampogne e le case si profumano di pettole appena fritte, offerte in dono ai bandisti.

3. Leggende e tradizioni: Esistono numerose leggende legate alla nascita delle pettole. Una delle più famose narra di una donna tarantina che, distratta dalla musica dei zampognari, lasciò lievitare troppo l’impasto del pane, decidendo poi di friggerlo a pezzi.

4. Un simbolo natalizio: In molte regioni, le pettole segnano l’inizio del periodo natalizio. A Matera, ad esempio, si preparano la mattina del 24 dicembre e si gustano calde a mezzogiorno, prima del cenone della Vigilia.

5. Denominazioni locali: Le pettole hanno nomi diversi a seconda delle regioni: pittule in Salento, chiacchiere in altre zone d’Italia.

6. Ingredienti e varianti: La ricetta base delle pettole è semplice: farina, lievito, acqua, sale e olio per friggere. Tuttavia, esistono numerose varianti locali, con l’aggiunta di ingredienti come patate, pomodori secchi, olive o salumi.

7. Un patrimonio da tutelare: Le pettole sono un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) e rappresentano un importante patrimonio culturale e gastronomico del Sud Italia.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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