Leonarda Cianciulli: la donna che sciolse le sue vittime nella soda caustica
Tra il 1939 ed il 1940, la tranquilla cittadina di Correggio, in Emilia-Romagna, fu teatro di una serie di efferati delitti che sconvolsero l’intera comunità. Protagonista di questa macabra vicenda era Leonarda Cianciulli, una donna apparentemente normale, che passò alla storia con l’infame soprannome di “Saponificatrice di Correggio”.
Leonarda, nata a Montella nel 1894, si trasferì a Correggio nel 1930 con il marito Faustino Guglielmo Cianciulli e i loro quattro figli. La sua vita fu segnata da una profonda instabilità mentale e da una serie di tragedie familiari, tra cui la morte prematura di alcuni dei suoi figli.
I delitti
Tutto ebbe inizio nel 1939, quando Leonarda attirò nella sua abitazione la sessantatreenne Ermelinda Faustina Setti con la falsa promessa di un lavoro come domestica. Dopo averla uccisa con un martello, la Cianciulli sciolse il cadavere in soda caustica, ricavandone grasso e sapone che poi vendette.
Lo stesso modus operandi fu utilizzato per le sue due successive vittime: Francesca Soavi, un’insegnante di scuola elementare, e Virginia Cacioppo, un’amica di vecchia data. I loro corpi subirono lo stesso macabro destino, venendo sciolti nella soda caustica e trasformati in prodotti domestici.
L’arresto e il processo
I sospetti sulla Cianciulli crebbero quando il figlio di Virginia Cacioppo iniziò a nutrire dubbi sulla scomparsa della madre. Le indagini portarono ben presto alla donna, che confessò i suoi crimini con lucida freddezza.
Nel 1946, Leonarda Cianciulli fu processata e condannata all’ergastolo. Morì nel manicomio criminale di Pozzuoli nel 1970.
Motivazioni e profilo psicologico
Le motivazioni che spinsero Leonarda Cianciulli a compiere i suoi efferati delitti non sono mai state completamente chiarite. Secondo alcuni, la donna era mossa da un morboso desiderio di lucro, sfruttando i beni delle sue vittime. Altri invece ipotizzano che agisse sotto l’influenza di un delirio mistico, convinta di stare compiendo sacrifici umani per proteggere i suoi figli.
Indipendentemente dalle reali motivazioni, la figura di Leonarda Cianciulli rimane a tutt’oggi una delle più inquietanti e macabre della storia criminale italiana. La sua vicenda rappresenta un monito agghiacciante sulla fragilità della psiche umana e sul lato oscuro che può celarsi dietro una apparente normalità.