«Respiro a stento in mezzo a sta città, col fumo denso che è nell’aria», con queste parole dirette e senza filtri si apre “Respiro“, il nuovo singolo di Mpatia, cantautore e produttore brianzolo che torna con un messaggio forte e liberatorio. In un mondo che corre veloce, tra ansie e pensieri che spesso sovrastano ogni emozione, Mpatia ci invita a fermarci, prendere fiato e ritrovare il nostro centro, lontano dal caos che ci circonda.
Il singolo nasce da un’esperienza personale dell’artista, in un momento in cui i pensieri negativi si erano fatti densi e pressanti:
«In un periodo di grande malessere, una persona mi ha consigliato di fermarmi e respirare. Ho scritto una parola su un foglio, “Respiro”, e quella stessa sera è nata la canzone. Scrivendo, ho sentito come se stessi lasciando andare tutto il peso che avevo dentro», racconta, sottolineando il potere catartico della musica come forma di terapia.
Le sonorità punk-rock che sorreggono il pezzo, generi che per loro natura incarnano ed esprimono ribellione e libertà, si trasformano qui in un’esortazione alla calma, a rallentare, anche solo per qualche istante. I riff di chitarra e i ritmi veloci si intrecciano ad un testo ricco di significato, rendendo “Respiro” una traccia che resta impressa, non solo per il sound, ma per il messaggio che porta con sé: imparare ad ascoltare sé stessi, per poter poi prestare orecchio a ciò che ci circonda.
Nel testo, Mpatia tocca un tema attualissimo, la necessità di trovare un equilibrio interiore in una vita sempre più frenetica, e lo fa senza nascondersi dietro metafore complicate: la sofferenza viene affrontata a viso aperto. «E faccio ancora un bel respiro per sentirmi meglio, mentre vomito l’anima sul pavimento», recita una delle frasi più forti del brano, che racchiude il senso di lotta, di conflitto interiore che lo stesso artista ha vissuto. Non c’è il timore di mostrarsi vulnerabili, perché è proprio nel riconoscimento, nella consapevolezza del proprio dolore, che si può iniziare a guarire.
Il carismatico talento lombardo, utilizza la musica come un mezzo di espressione puro, autentico, che riflette i tormenti e le difficoltà della vita senza mai cedere al vittimismo. La scrittura di canzoni, per lui non è mai stata una ricerca di consenso, ma un atto terapeutico personale, una finestra sulla sua anima: un modo per dialogare con se stesso, un processo attraverso cui liberarsi dai propri fardelli emotivi.
«Scrivo per me stesso – spiega –, ma se la mia musica può aiutare qualcuno a riflettere o a sentirsi meno solo, allora ho davvero fatto qualcosa di significativo.»
La copertina di “Respiro” ritrae un Buddha immerso nel caos, ma sereno, una scelta che lo stesso Mpatia racconta con queste parole:
«Ho scelto di rappresentare il Buddha perché mi sento sempre più vicino a quella filosofia. È un simbolo di calma e di equilibrio, anche quando tutto intorno sembra crollare.»
Un’immagine che riassume perfettamente il messaggio del brano: trovare pace, anche nel mezzo delle difficoltà.
Ma non solo: l’intero progetto musicale Mpatia nasce da una storia di dolore e rinascita. Dopo aver vissuto una relazione fortemente tossica, al limite del patologico, l’artista ha scoperto quanto i traumi del passato possano influire sulle relazioni presenti e future. Da questa esperienza, la necessità e la decisione di creare release che non siano solo la narrazione, lo specchio di una sofferenza vissuta, ma che possano soprattutto trasformare tutto quel dolore in qualcosa di costruttivo, in grado di empatizzare e sostenere tutti coloro che si trovano a fare i conti con situazioni difficili.
Le sonorità che caratterizzano “Respiro”, richiamano le influenze musicali che hanno segnato l’adolescenza di Mpatia, legandosi ad un percorso di crescita e di evoluzione che lo ha visto maturare sia professionalmente che personalmente.
«Sto finalmente trovando il mio suono – afferma, in conclusione –, e attraverso i miei brani voglio trasmettere i miei pensieri, con l’obbiettivo di far riflettere le persone e contribuire, nel mio piccolo, a rendere il mondo un posto migliore.»
Con “Respiro”, Mpatia offre uno spazio di ascolto e riflessione in un mondo sempre più rumoroso. Il singolo è un richiamo all’importanza di ascoltare se stessi e di trovare la forza di rialzarsi ogni volta, perché anche nelle fasi più difficili della vita, possiamo scegliere di fermarci, respirare e ritrovare la nostra direzione.
Mpatia, all’anagrafe Mauro Mancuso, classe 1994, è un cantautore, chitarrista e produttore nato e cresciuto in Brianza, attualmente residente a Milano. Fin dalla giovane età, sviluppa una profonda connessione con la musica, utilizzandola come mezzo per esprimere emozioni e sentimenti e dare voce a stati d’animo e flussi di coscienza che altrimenti rimarrebbero inespressi. Con un animo sensibile e una scrittura che colpisce per la sua autenticità, Mpatia non si limita a raccontare se stesso, ma cerca di offrire spunti per affrontare la vita con maggiore serenità, in un’epoca sempre più segnata da un malessere diffuso. La sua musica, caratterizzata da influenze punk-rock, è un mix di ribellione e riflessione, in cui i riff di chitarra si intrecciano a testi densi di significato.
Fin da adolescente, Mpatia ha calcato i palchi, esibendosi come chitarrista in una band già all’età di 14 anni. Nel 2015, entra a far parte del gruppo rap-rock Fleur du Mal, con cui si esibisce in numerosi locali del nord Italia, consolidando la sua esperienza live. Nel 2020, durante il primo lockdown, pubblica il singolo d’esordio solista, “Isola Deserta”, una canzone simbolo che riflette il senso di isolamento e solitudine vissuto in quel periodo. Nel 2024, dopo una serie di importanti release come “Non torno”, “Fiore” e “Chissà”, torna con il singolo “Respiro”, un vero e proprio inno alla libertà interiore. Per Mpatia, la musica è molto più di un semplice mezzo di espressione: è uno strumento terapeutico attraverso il quale si libera dalle tensioni, dai fardelli emotivi, donando al pubblico brani che non cercano consensi, ma che parlano direttamente al cuore. Il suo percorso è stato plasmato da esperienze personali complesse, tra cui una relazione tossica, al limite del patologico, che lo ha segnato profondamente, portandolo a decidere di convertire il dolore in qualcosa di costruttivo, in arte da cui rinascere. Mpatia scrive per se stesso, ma con la speranza che la sua musica possa aiutare chi lo ascolta a sentirsi capito, accettato e meno solo. La sua missione è quella di dar vita a release che non solo raccontino, ma che offrano uno spazio di ascolto e riflessione in un mondo sempre più frenetico e caotico.