Trentadue anni dopo l’attentato, l’Italia ricorda il sacrificio del magistrato antimafia e il suo impegno nella lotta contro Cosa Nostra
Oggi, 23 maggio, ricorre il trentaduesimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Un attentato vile e mafioso che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese.
Un simbolo della lotta alla mafia
Giovanni Falcone è stato uno dei magistrati più importanti nella lotta contro la criminalità organizzata. Grazie al suo lavoro e al suo coraggio, ha contribuito a sferrare un duro colpo a Cosa Nostra, portando a processo e condannando centinaia di mafiosi. La sua morte, insieme a quella di Paolo Borsellino, avvenuta pochi mesi dopo, ha rappresentato un momento di grande dolore e sconforto per l’Italia, ma anche un monito a non cedere mai di fronte alle minacce della mafia.
L’eredità di Falcone vive
Nonostante il dolore e la rabbia, l’eredità di Falcone continua a vivere. Il suo esempio di magistrato integerrimo e coraggioso rappresenta un’ispirazione per le nuove generazioni e un monito per tutti coloro che combattono per la legalità e la giustizia.
Commemorazioni in tutta Italia
In occasione del trentaduesimo anniversario della strage di Capaci, si terranno numerose iniziative commemorative in tutta Italia. A Palermo, in particolare, si svolgerà un corteo che partirà dall’aeroporto Falcone Borsellino e arriverà all’albero Falcone, luogo simbolo della memoria delle vittime di mafia.
Un impegno per il futuro
Nel ricordo di Giovanni Falcone e di tutte le vittime di mafia, è importante rinnovare l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Un impegno che deve essere di tutti: cittadini, istituzioni e forze dell’ordine. Solo insieme possiamo costruire un futuro libero dalla mafia.