Vi Skin ci racconta in esclusiva il suo nuovo singolo “Sali su”.
Nel brano, descrivi in modo molto vivido il tuo attacco di panico e la solitudine che ne è seguita. Quanto è stato difficile trasformare un’esperienza così intima e dolorosa in una canzone? Quali sono state le maggiori sfide che hai incontrato durante il processo creativo?
In realtà non è stato difficile, la musica è la mia migliore amica, mi viene più semplice affidare le mie emozioni alla scrittura e trasformare le mie esperienze in musica che parlarne in maniera diretta con qualcuno. Non ho riscontrato particolari difficoltà, il processo creativo avviene sempre in maniera fluida e naturale.
“Sali su” è un invito a comprendere e a non giudicare. Come pensi che la musica possa essere un veicolo per promuovere l’empatia e la consapevolezza di sé? Hai notato dei cambiamenti nella tua vita o nel tuo rapporto con gli altri da quando hai iniziato a condividere la tua musica?
La musica è un mezzo di comunicazione potentissimo, è in grado di smuovere le coscienze, l’arte, che per quanto mi riguarda, altro non è che amore reso pubblico, è l’unica cosa in grado di guarire l’anima delle persone. Nel mio piccolo, cerco di dare il mio contributo, in questi anni ho avuto il piacere di ricevere tanti feedback, è stato bello leggere che la mia musica, per qualcuno, sia stata una pacca sulla spalla in un momento di sconforto. Attraverso la scrittura, cerco di tendere la mano al prossimo, di aiutarlo, proprio come la musica ha fatto con me.
La giostra è un simbolo molto potente nel tuo brano. Cosa rappresenta per te questa immagine? In che modo ti ha aiutato a dare forma alle tue emozioni e a comunicare un messaggio più profondo?
Questa canzone è nata in seguito ad un attacco di panico, ricordo i giramenti di testa che ho provato durante quel momento, ricordo, poi, la sensazione di quel sali-scendi tipica di quando si va sulle montagne russe in cui sei inghiottito da un vortice di emozioni. La giostra era la metafora perfetta per descrivere ciò che stessi vivendo.
“Sali su” è un invito a affrontare le proprie paure e a trovare la forza di guarire. Qual è il messaggio più importante che vorresti trasmettere ai tuoi ascoltatori con questa canzone? Come speri che la tua musica possa influenzare le loro vite?
Attraverso “Sali su”, invito le persone a riflettere sull’importanza del silenzio quando non si ha nulla di utile da dire, nulla che possa contribuire a confortare o a migliorare la situazione delle persone a noi vicine che stanno vivendo un momento difficile, e di quanto a volte sia preferibile l’assenza delle parole rispetto a quelle che possono ferire. L’autobus della superficialità si ferma all’apparenza. Spero che quell’autobus non parta mai.